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Visita ottica, quando farla direttamente in negozio dall'ottico

La visita ottica è eseguita direttamente dall'ottico nel suo negozio. Si tratta di una valutazione della capacità visiva che va ad indagare la presenza di difetti comuni come la miopia, l'astigmatismo, l'ipermetropia e la presbiopia.

In questi casi, non occorre prescrizione medica ma basta recarsi dal proprio ottico di fiducia per effettuare un test visivo e valutare se si è in presenza di uno di questi difetti visivi.

Durante la sua indagine, può succedere che l'ottico noti anomalie oculari da approfondire, magari fino ad allora rimaste asintomatiche. In questo caso sarà lui stesso a indirizzarti verso una visita specialistica presso un medico specializzato in oftalmologia.

Ottico e oculista spesso collaborano tra loro, sono due professionisti importanti per la salute dei nostri occhi, con ruoli e responsabilità diverse ma complementari.

In breve, l'ottico è un tecnico specializzato nella realizzazione e adattamento di lenti e occhiali da vista per la correzione di difetti visivi. L'oculista è il medico specializzato che si occupa di diagnosticare, trattare e curare le malattie dell'occhio.

 

È buona norma effettuare controlli periodici per prendersi cura dei propri occhi, in assenza di difetti visivi è sufficiente una visita ogni due anni, in caso invece ve ne siano è auspicabile un controllo ogni 12-18 mesi a seconda della gravità del problema.

Come si svolge una visita ottica?

L'ottico per prima cosa effettuerà un'anamnesi per capire bene la situazione di partenza, quali sono i disagi lamentati e le esigenze richieste.

Poi chiederà al paziente se:

  • usa già dispositivi visivi correttivi;

  • è in possesso di prescrizione medica oculistica;

  • vuole effettuare un primo controllo perché si sospetta un'alterazione della capacità visiva generale.

 

Appurato questo si procede con la visita ottica che verrà effettuata nella sala refrattaria e si compone di due momenti: un esame oggettivo attraverso l'autorefrattometro e un test visivo di messa a fuoco da lontano e da vicino.

Cos'è l'autorefrattometro?

Una volta fatta l'anamnesi iniziale, l'ottico effettuerà dei test di misurazione visiva sia servendosi di strumenti all'avanguardia come l'autorefrattometro, sia di tabelle alfanumeriche di lettura che implicano una partecipazione attiva del paziente.

L'autorefrattometro offre una misurazione oggettiva della salute visiva dell'occhio. È uno strumento elettronico di precisione che aiuta l'ottico a capire qual è il disturbo iniziale che poi andrà a confermare con i test della vista da vicino e da lontano.

Il paziente verrà posto di fronte alla macchina e dovrà guardare all'interno degli oculari una luce o un immagine che risulterà all'inizio sfuocata e che poi si metterà a fuoco automaticamente.

Infine l'autorefrattometro rilascia una ricevuta con il risultato oggettivo dal quale partire per effettuare gli altri test e procedere alle correzioni.

 

Questo esame si svolge in pochi minuti, lo strumento non è invasivo ed è sicuro per tutti i pazienti.

Il test visivo: la tabella di Snellen

Il primo esame che viene fatto è la lettura della famosa tabella di Snellen sulla quale vengono riportati caratteri alfanumerici di diverse dimensioni per verificare la acuità visiva.

Ad ogni riga della tabella corrisponde un decimo, unità di misura della vista, le righe sono 11. Mano a mano che si va verso il basso e da destra a sinistra la grandezza dei caratteri diminuisce mentre ne aumenta il numero.

Questa tabella particolare serve per verificare la capacità di mettere a fuoco gli oggetti e di rilevarne dettagli a distanza, e da qui la presenza di difetti visivi quali l'ipermetropia, l'astigmatismo o la miopia.

Il test visivo è molto semplice. L'ottico fa accomodare il paziente a una distanza di 3-4 metri dalla tavola, poi indica i caratteri da leggere sulla tavola dapprima con entrambi gli occhi aperti poi coprendone prima l'uno poi l'altro.

Durante questo esame il paziente indosserà occhiali di prova che permettono all'ottico di cambiare velocemente lenti correttive a seconda dei benefici provati dal paziente.

In questo modo provando le diverse correzione si arriverà a un grado di chiarezza e capacità visiva ottimale.

 

Dal risultato di questo test e viste le lenti utilizzate nella sua esecuzione, l'ottico stabilirà l'acuità visiva e realizzerà le giuste lenti correttive.

Misurazione della vista "da vicino"

Oltre alla tabella di Snellen vi è poi un altro controllo della vista che serve a verificare la capacità di messa a fuoco da vicino di una tavola alfanumerica su foglio A4.

Il test consiste nel porre un ottotipo formato A4 a una distanza di 40 centimetri dal paziente e con le giuste condizioni di luce. Il paziente viene poi invitato a leggere prima con entrambi gli occhi poi con un occhio alla volta.

Il risultato di questo esame è la presenza o meno di presbiopia ovvero la capacità del sistema visivo di mettere a fuoco un immagine vicina. La presbiopia inizia a comparire dopo i 40 anni ed è connaturata all'età che avanza.

 

Anche chi soffre degli altri difetti visivi come la miopia o l'astigmatismo può avere difficoltà nella messa a fuoco da vicino. Per questo è sempre consigliabile effettuare periodicamente una visita ottica dal proprio ottico di fiducia.

Perché è importante fare una visita ottica?

La visita ottica se effettuata periodicamente consente di tenere sottocontrollo la salute dei tuoi occhi e di prevenire l'insorgenza di disturbi visivi.

In particolare, l'ottico può:

  • verificare o prevenire l'insorgenza di difetti visivi;

  • controllare se un difetto esistente migliora;

  • verificare se le lenti in utilizzo hanno bisogno di correzioni o aggiustamenti.

Una visita dall'ottico generalmente occupa una ventina di minuti circa, prosegue poi con la scelta delle lenti idonee in base alle proprie esigenze e della montatura.

 

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